
In un tempo lontano, la CIA si premurava che il Premio Nobel per la letteratura andasse al russo Boris Pasternak. Oggi, twitta senza più segreti e remore il proprio coinvolgimento nella vicenda che ha premiato Il dottor Živago e si preoccupa piuttosto di presidiare un nuovo spazio semantico e di potere che ha sostituito il campo letterario e si esprime nel computer e attraverso la rete. I social media in particolare si impongono come le piattaforme in cui si concentra un’inedita narrazione che annette ogni forma di espressione creativa e costringe la letteratura a riflettere sul possibile rinnovo della sua funzione, al di là di un’estetica digitale che, come succede nel romanzo Io odio internet di Jarett Kobek, riproduce sulla carta forme, codici e linguaggi dei social.
Il potere delle stories: come Facebook, Twitter e i social media annettono il letterario è il mio contributo al volume Contronarrazioni. Il racconto del potere nella modernità letteraria, curato da Elisabetta Mondello, Giorgio Nisini, Monica Venturini e appena pubblicato da ETS nella collana MOD. La modernità letteraria.