
Le stories sono un genere oramai distintivo e consolidato dei social media. Mezzo miliardo di autori (per diletto, ma non solo) interagiscono con le app componendo e consumando racconti che configurano una nuova letteratura, incentrata sulla narrativizzazione delle vite degli utenti iscritti alle piattaforme. Di fronte a una simile sovrapproduzione e un simile sovradosaggio, la domanda da farsi è se quelle dei social siano ancora «storie che curano» o piuttosto non siano storie che avvelenano.
Overdose di storie. La narrazione senza fine dei social media è il mio contributo al volume La narrazione come incontro, curato da Fabio Ciotti e Carmela Morabito e appena pubblicato in open access da Firenze University Press.