Abbonati! Anche questa mattina, il sole si è alzato splendente sulla Linea e illuminerà e riscalderà il vostro viaggio quotidiano verso il lavoro, il lavoro con il quale contribuite a rendere questo Paese un esempio invidiato da tutto il mondo. Affrontate il sudore con il coraggio di cui il Caro AD vi ritiene ben capaci, e ricordate che le perle che scendono dai vostri visi, dai vostri toraci, dalle vostre schiene sono una ricchezza che donate al Bene Comune. Ricordate pure che l’orario estivo degli autobus della Capitale, la città dalla bellezza e dalla grandezza eterne, immutabili come la qualità dei suoi impeccabili servizi pubblici, ricordate, cari abbonati, che l’orario estivo vi chiamerà a un’ulteriore donazione di sudore, che verserete, in pieno spirito di comunione pendolare, stretti ai vostri compagni.
Il Direttore dell’Approvvigionamento saprà come valorizzare il vostro patriottico sacrificio, e del valore ricavato sarete voi i meritevoli beneficiari, coraggiosi abbonati. La calura di questi giorni sarà conservata nei vagoni a tenuta stagna di un modernissimo treno regionale senza finestrini e senza aria condizionata che accompagnerà i vostri spostamenti invernali: a dicembre, grazie anche alla apposizione sulle pareti della carrozza di manifesti in vinile raffiguranti dune sabbiose, vi sembrerà di viaggiare come a luglio e nessun rigore del gelo potrà paralizzare i vostri operosi arti. Dite, fortunati abbonati, quanto è premurosa la lungimiranza dei luogotenenti del Caro AD? A ogni buon conto, il Caro AD non ve ne vorrà se in questi giorni vorrete recarvi ai negozi per i saldi, alla ricerca di rimanenze delle stagioni passate, se acquisterete indumenti e coperte pesanti per tenervi al riparo dagli infidi attacchi del Generale Inverno e dei Sabotatori del Nemico.
Sì, valorosi abbonati che seguite i Notiziari, voi sapete che il Nemico è costantemente e proditoriamente in agguato, pronto a copiare prima e sabotare poi le nostre avanzate tecnologie, i nostri avveniristici locomotori, i nostri scintillanti binari, i nostri perfetti piani di ottimizzazione delle risorse, le nostre ordinate e pulite stazioni! E sapete che il Nemico diffonde malevola propaganda per insinuare i dubbi nelle vostre dedite e obbedienti menti. Asserisce di aver progettato e costruito treni superiori, sfreccianti, colorati di rosso e di argento, in grado, dicono, di coprire nel tempo che voi impiegate per arrivare alla Stazione Termini la distanza che separa Roma da Milano, vagoni, affermano, dotati di poltrone, addirittura, connessi stabilmente a una rete segreta che chiamano Ragnatela Ampia Quanto il Mondo, carrozze dove servono regolarmente bevande per allietare il viaggio e distribuiscono giornali di notizie.
Ma voi, leali abbonati informati, voi conoscete la Verità. I treni del Nemico non potranno mai raggiungere la potenza, l’efficienza e il gradimento, sì: il gradimento, della nostra, della vostra invincibile flotta. Per quanto si sforzino di spiarci, i loro incompetenti scienziati non arriveranno mai alle vette ingegneristiche del Vivalto, l’unico treno con soppalco che l’uomo occidentale e orientale abbia visto correre su due binari, un miracolo in terra che sfida le leggi dell’aerodinamica e sfiora i cancelli del cielo con le sue antenne. E non è per questo motivo, compagni abbonati, che lo teniamo volentieri fermo, perché tutti possiate raccontare ai vostri nipoti di aver contemplato l’incanto e averlo ammirato con la dovuta riverenza del tempo che trascorre lento, libero dai gioghi efficientisti dell’alta velocità e della puntualità?
E che cosa dire delle poltrone di cui il Nemico tanto si vanta nei suoi menzogneri dispacci di agenzia? Non sono altro che trappole attraverso le quali i viaggiatori, costretti a privarsi di ingenti somme di denaro, vengono separati e segregati in classi sociali divise per censo ed eredità familiare. Pensate che la crudeltà che alberga nell’animo dei leader a noi avversi è giunta a prevedere interi vagoni in cui i viaggiatori, bloccati da taglienti cinture di sicurezza, sono obbligati a restare in silenzio, pena l’inflizione di durissime punizioni pecuniarie e corporali. Ah, se questi uomini cattivi potessero assistere all’allegria festosa delle nostre carrozze, quell’allegria che voi praticate ogni giorno, tenaci abbonati, quell’allegria immersa nel suono ritmicamente rassicurante dello sferragliare fragoroso del vagone che si mescola ai cellulari che squillano, alle voci che parlano, alle bocche che russano, alla locomotrice che sbuffa, ai freni che stridono, alle porte guaste che sbattono. Quanta vita, quanta vitalità nei nostri treni e nei vostri animi, abbonati della Linea!
Una vitalità che per esistere non ha certo bisogno di essere collegata a sordide tessiture di aracnidi in cui si impigliano i dati i più immorali che la mente umana possa immaginare, quando è schiava della perversione: foto di donne in abiti succinti, video di coppie transessuali, musicisti convertiti che cantano amori bizzarri, animali feroci trattati da amici e vestiti come bambini della prima comunione, occhiali pornografici che spogliano la dignità della persona che li indossa. No, retti abbonati, voi non cadrete prigionieri di una rete, voi non cadrete vittime della corruzione nel fondo di un bicchiere di Carpenè Malvolti e di una ciotola di salatini, perché il vostro animo è blindato dalla guida illuminata e dritta del Caro AD, lo stesso caro AD che un giorno torrido del luglio dello scorso anno ha atteso i pendolari alla Stazione e, nella sua infinita benevolenza, li ha personalmente rifocillati servendo a ognuno di loro un fresco bicchiere della cristallina acqua della Valle del Sacco e una fragrante fetta di pane surgelato di Ceprano. E chissà se anche quest’anno il Caro AD non abbia in serbo di stupirci, presentandosi ancora come il più servizievole dei camerieri! Lui che da solo ha il potere supremo di bloccare tutti i treni di tutte le stazioni e tutte le nostre vite!
Prima di chiudere le trasmissioni, fedeli abbonati, una raccomandazione, forse superflua per i ligi tra di voi, e siete la maggioranza schiacciante del nostro grande popolo, ma disgraziatamente necessaria per quei traditori che pure si nascondono, zozzi, fedigrafi e subdoli, sui nostri mezzi, uomini deboli che un giorno, fiaccati dalla propaganda disfattista del Nemico, disertano e fuggono lungo l’autostrada. Non sanno, questi traditori, che non li aspetta la libertà, ma l’inferno senza uscita del GRA. Eppure, sappiatelo, il Caro AD, magnanimo come solo i grandi uomini sanno essere, non li punirà torturandoli in un vagone del silenzio, no, il Caro AD è pronto a riaccoglierli tra le braccia aperte del Binario Diciannove, dove li attenderà un programma di autocritica e rieducazione gestito dalla Nostra Magnifica Regina. Fedeli abbonati, questa è la raccomandazione che vi giunga dagli altoparlanti, quando l’Addetto al Controllo vi interroga, fornite sorridendo il titolo di viaggio, e declinate le generalità e la stazione di appartenenza vostre e dei vostri vicini. Il Direttore dell’Elaborazione e dell’Incrocio Dati ve ne sarà grato. Il Caro Ad ve ne sarà grato. Teniamo sempre unita la Linea Popolare dei Pendolari.