Smells Like Train Spirit

Fino dall’infanzia, il pendolare ricorda per odori. Il profumo del seno materno è la prima, fondante memoria di un mondo che non ha ancora occhi per guardare il tabellone degli orari e calcolare i minuti di ritardo tra un allattamento e l’altro, e gambe per camminare in autonomia, in direzione di un cappuccino consolante, ancorché sostitutivo. Crescendo, però, le immagini si sovrappongono ai profumi, l’indipendenza motoria fabbrica un’illusione di autosufficienza e lo sviluppo dell’olfatto cede il passo a sensi più propensi alla mediazione della razionalità, della cultura e delle bestemmie senza errori ortografici o sintattici. Lo sa bene Trenitalia, che in collaborazione con Grandi (e piccole) Stazioni e Chanel, vuole proporre, in esclusiva per gli abbonati, un percorso olfattivo che recuperi il senso (letteralmente) del rapporto del pendolare con il treno in particolare e il mezzo pubblico in generale.

I responsabili del marketing delle aziende promotrici hanno annunciato l’iniziativa Smells Like Train Spirit (un nome omaggio alle molecole odoranti esalate dalle camicie a scacchi in flanella al termine di un concerto di musica grunge oppure alla fine di un Cassino-Roma di metà luglio) in una conferenza stampa evento che si è svolta a Piazza dei Cinquecento a Roma, dove per l’occasione è stata allestita una grande vasca di acqua calda nella quale, dopo aver versato trentotto confezioni di bagno schiuma al sandalo, due abbonati testimonial hanno immerso la Regina del Binario Diciannove.

Tre momenti del percorso quotidiano in andata dei pendolari saranno battezzati con nomi francesi e marcati con profumi così intensi da risultare riconoscibili anche alle narici ipodotate degli uomini e delle donne adulte. Il contatto sensoriale e quasi animale che si stabilirà con l’esperienza del viaggio riavvicinerà, in un alone emotivo pregno di nostalgia infantile e privo di distanza intellettuale, gli abbonati (i figli) alle aziende di trasporto (le madri).

Le fragranze

Les pierres. Sulla banchina, i sassi anneriti del binario, che diventeranno liberamente asportabili per essere utilizzati, volendo, in un bagno romantico nella propria vasca da bagno, emaneranno, rafforzato, un odore di carbonizzazione molto gradevolmente simile a quello di un barbecue dove, invece di una costata di agnello, è stato posto uno smartphone.
Eau d’écopeau. Già diffusa in anteprima su alcuni modelli di treno ricondizionati, la fragranza del rivestimento dei sedili in ecopelle accoglierà il pendolare in un abbraccio canforaceo invitante come una tuta da ginnastica indossata il sabato, oppure, in una variante dipendente dai giorni intercorsi dall’ultima pulizia del vagone, allettante come una tuta acetata da tennis indossata l’intero weekend.
La mousse. A Termini, secondo processi chimici sempre più raffinati, i lieviti dei cornetti surgelati usciti dal microonde incroceranno gli aromi unti dei fast food in una miscela muschiata che formerà una nuvola nauseabonda ma multietnicamente e politicamente corretta. La sensazione di apparente disgusto che seguirà riporterà il pendolare al tempo magico e nirvanico del primo vomito.

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