author: Matt Thorne
name: Paolo
average rating: 3.33
book published: 2012
rating: 2
read at: 2012/10/11
date added: 2012/10/11
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review:
Scrivere una biografia di Prince è un’operazione ardua. Da un lato, l’artista geniale e disinibito che negli anni ottanta ha ridisegnato i confini della musica nera, con un catalogo di canzoni irresistibili, irrefrenabili e letteralmente innumerevoli (anche senza contare tutto il materiale inedito custodito in qualche cantina di Minneapolis), il musicista di talento capace di suonare in un’arena davanti a ventimila persone e, subito dopo il concerto, in un club per pochi intimi fino alle luci dell’alba del giorno successivo. Dall’altro, la star che rivaleggiava sui tabloid con Madonna e Michael Jackson, la primadonna sfuggente ed enigmatica che gioca con la presenza/assenza anche nel periodo calante (e religioso, per giunta) della sua parabola di rilevanza mediatica (restando quella artistica un punto di riferimento consolidato per le nuove generazioni di musicisti pop, neri o bianchi che siano). Matt Thorne, da bravo scrittore, resiste alla tentazione di cedere al lato pruriginoso della storia, seppure sia un elemento oggettivo che spiega almeno una parte della tensione schizofrenica del personaggio, in cerca allo stesso disperato modo di rispetto artistico e di adorazione personale. Si concentra invece sull’opera di Prince, raccoglie e consulta fonti di prima mano dalle sessioni di registrazione, riporta alla luce gemme nascoste, e documenta performance dal vivo che raccontano l’arte del musicista almeno quanto (se non di più dei) dischi. Sfortunatamente, nonostante l’approccio filologico dell’autore sia meritorio, sta qui l’aspetto debole del libro, perché Thorne (che, detto tra parentesi, è anche un ammiratore che suscita invidia per il solo fatto di aver assistito a tutti o quasi i concerti delle leggendarie 21 Nights in London nel 2007) non riesce in nessuna occasione della sua consistente impresa a offrire un’analisi storica e un’interpretazione musicologica della produzione princiana che vada al di là di frettolose rassegne dei testi delle canzoni. Forse, Prince vive davvero in un posto dove “nessuno può trovarlo”, neanche gli scrittori devoti.