Dopo sette ore di riunione, trascorse tra Roma e Cassino in un pomeriggio di ordinario ritardo, il CEP (Comitato Esecutivo Pendolare) ha varato il nuovo assetto societario di Ferrovia Crucis, l’azienda che governa gli spostamenti quotidiani degli ultimi pendolari sopravvissuti alla rottura estiva dei condizionatori.
Il comitato ha inteso operare una razionalizzazione strategica della struttura aziendale, riducendo a cinque il numero delle direzioni necessarie. Finanze, manutenzione e pulizia, sistemi informativi, marketing sono le aree di intervento che, in un’ottica globale di spietata competizione, avranno il compito di portare l’azienda a misurarsi sul mercato e battere in ritirata e chiedere un aiuto dello Stato nel caso se la veda brutta. Uno degli obiettivi dichiarati è comunque fare del pendolare un prodotto più integrato con lo spirito del tempo: il modello di riferimento è il clandestino.
Direttore delle finanze è stato nominato Giorgio Il Meglio. Di origini anglosassoni, Il Meglio cercherà di applicare su scala aziendale gli insegnamenti del padre, che spese gran parte dei suoi averi per donne e alcol, mentre il resto lo sperperò. Con la crisi economica che tarda a diradarsi, a preoccupare Il Meglio non è tanto il reperimento di fondi per feste e baccanali, quelli si trovano sempre, quanto gli investimenti necessari a unire la tratta Colle Mattia – Villa Certosa.
Alla manutenzione e pulizia, il CEP ha scelto Karl Krankl Haider. A parte il fatto che un nome straniero rende l’organigramma così cool, il nome di Haider si è imposto con un progetto che prevede una saponetta per ogni posto a sedere di ogni treno pendolare. Durante l’esposizione del piano operativo, hanno suscitato perplessità improvvise stranamorevoli tensioni del braccio destro di Haider e alcuni riferimenti, certo dotti, a un libro di Chuck Palaniuk, ma sono piccoli dubbi che il Comitato è ben disposto a dimenticare di fronte a risultati concreti del suo dirigente.
Un cavallo si occuperà dei sistemi informativi. Seppure sia stata vagliata la difficoltà di far correre un quadrupede attraverso i vagoni per trasportare le informazioni, alla fine si è convenuto che il passaparola ravvicinato comportasse troppe conseguenze olfattive e igieniche, specie alle otto della sera.
Al marketing, Antonio Maria Midiri. Proveniente dal mondo delle televendite di pentole, Midiri metterà tutta la sua storica esperienza per dare del pendolare basso-laziale un’immagine nuova, commerciabile anche al Nord. Le sue prime innovative idee messe sul tavolo sono state un tatuaggio che rappresenti la specifica identità del singolo pendolare e dia al tempo stesso l’idea di una comunità riconoscibile in quanto tale (l’idea ha raccolto l’adesione entusiastica e collaborativa di Haider) e l’apertura di un gruppo su Facebook.
A dirigere tutta la struttura sarà un Direttore generale, un vecchio pendolare in pensione e con la barba bianca, il cui nome di tre lettere verrà spesso nominato invano e accostato a epiteti fauneschi e fangosi. Del resto, il DG è convinto fermamente che, se si parla di lui, ciò solo dimostri la prova della sua esistenza oltre che la giustificazione della sua liquidazione.