Origine della specie

Anche se i teo con annoverano tra le loro fila il presidente degli Stati Uniti e, come dire, iniziano ad avere una certa influenza nel mondo, non potranno mai convincerti che esiste un Disegno Intelligente – almeno non prima di aver cambiato leader, insomma. Il caso e il suo anagramma caos regolano invece allegramente, dal loro punto di vista, la tua vita, spingendoti verso direzioni ignote e dagli sbocchi imprevedibili. Prendi il microcosmo pendolare. Dopo aver aspirato negli anni della sua adolescenza a una maturità dotata di volante a quattro razze regolabile in altezza, autoradio con lettore CD, fendinebbia, cerchi in lega, accelerazione da 0 a 100 in 12 secondi (comunque meglio non esagerare), dopo essersi esercitato a guidare sul GRA senza farsi passare a destra, dopo aver imparato a divincolarsi nel traffico urbano del lunedì mattina all’ora di punta, l’uomo si ritrova passeggero di un baule su rotaie senza che gli sia concessa la minima illusione di essere padrone del suo viaggio. È solare che un tale mutamento di prospettiva, che è insieme ambientale e simbolico, ti mette di fronte a una nuova sfida per la sopravvivenza della tua salute fisica e mentale. Se pensi, quando le scimmie arboricole videro le foreste desertificarsi sotto i loro alluci prensili, si appuntarono mentalmente il riflesso di Moro, scesero dai rami e si avventurarono nella savana inventando tecniche, strumenti e stratagemmi per vivere e diventare uomini. Oggi, l’uomo che viaggia quotidianamente sul treno, puoi vederlo, in tempo reale, trasformarsi gradualmente secondo un percorso che segue quattro principali linee evolutive e solo il tempo e i fossili potranno dirti quale specie avrà resistito all’arbitraria selezione darwiniana.

  1. Il Pendolare Erectus. Le tracce del Pendolare Erectus le trovi tra Colleferro e Ciampino, ma non è raro rinvenirle anche nella zona di Frosinone, soprattutto nei primissimi giorni della settimana. Abbandonata la posizione tipica del Pendolare – sedere dove deve stare, cioè sul sedile, braccia rilasciate sui braccioli, gambe larghe a occupare lo spazio vitale altrui – Erectus è costretto a migrare da un vagone all’altro, avanti e indietro, zigzagando tra piedi, enormi Invicta Monviso IV, rigidissime Samsonite da aereo, per poi fermarsi esausto nel corridoio di passaggio, stretto stretto ai suoi consimili e impossibilitato nei movimenti i più elementari, quali la lettura di un tascabile o il recupero del cellulare nella giacca, lasciata a una distanza di venti teste erecte. L’invidia rabbiosa che Erectus riserva ai seduti è compensata dalla sua consapevolezza che la stazione su due piedi gli consente uno sviluppo del cervello sconosciuto al pendolare poltrone. Resta però da capire cosa farsene di un’intelligenza superiore con una schiena spezzata.
  2. Il Pendolare Las Vegas. Mani grandi come quelle di un ominoide, sempre in un gruppo di quattro, al minimo tre col morto, il Pendolare Las Vegas ha deciso di ingannare l’ambiente ostile bluffando e organizzando bische clandestine. Lo sviluppo del cervello, paragonabile a quello di Erectus, gli permette di utilizzare carte francesi e partecipare a complessissime varianti della scala quaranta, al cui confronto lo scopone scientifico è un gioco per scimmie da circo, per non parlare dell’obsoleta briscola. Inoltre, grazie alla sua ingegneristica abilità, Las Vegas è in grado di trasformare in resistente e stabile tavolo da gioco anche il borsello più floscio. Paradossalmente ma non troppo, il rischio è che Las Vegas finisca per essere estinto dai debiti.
  3. Il Pendolare Protestante. Lutero c’entra poco, il Pendolare Protestante è il capopopolo dei movimenti spontanei di contestazione e il suo indice di religiosità è inversamente proporzionale al numero di bestemmie pronunciate per un ritardo di anche soli cinque minuti. L’autorità se la conquista sul campo, di solito dopo una battaglia con la pennacchiana figura del capotreno, inseguito ferocemente attraverso tutte le carrozze e sbranato con ogni genere di improperio e imputazione di colpa. Condottiero naturale e solitario se ce n’è uno, il Protestante è pure informatissimo e nei momenti di riposo, circondato silenziosamente dai suoi estemporanei accoliti, lo ascolti parlare di tratte, materiali, pilotine, motrici, coincidenze con dovizie di particolari e competenza di ragionamento, tanto che a volte non ti chiedi se sia un infiltrato. Attualmente, però, forse per una comprensibile rassegnazione cosmica, forse per l’irrompere di organizzatissime orde di consumatori associati, Protestante sembra aver imboccato la curva discendente della sua evoluzione.
  4. Il Pendolare Digitale. Rappresentante istantaneo e integrato dell’età della tecnica, il Pendolare Digitale ha esosomatizzato il suo destino e non riesce a salire su un treno senza la protesi del suo computer portatile. Curiosamente, pur vivendo, almeno a suo dire, un’esistenza perennemente connessa e condivisa, Digitale vive isolato dal resto del gruppo, aiutato in questo dalle sue inseparabili cuffiette. Quando lo vedi intento a godersi un film dentro uno schermo quindici pollici, non puoi fare a meno di pensare che il cinema era anticamente un rito collettivo o, nel caso peggiore della televisione, familiare, mentre adesso la sala consiste in un vagone di esclusi che avrebbero diritto quanto meno all’audio. In ogni caso, Digitale parla una lingua composta di acronimi misteriosi e termini alieni quali RAM, OS, MP3, EXE, bit, download, post, blog, che non favoriscono la comunicazione esterna e il cui significato più profondo sfugge a Digitale stesso, ancora incapace di raggiungere un aggiornamento stabile della sua versione evolutiva. La stessa venerazione religiosa riservata al proprio sistema operativo e lo stesso terrore sacro provato per l’esaurimento della batteria stanno del resto a dimostrare una preoccupante immaturità infantile di Digitale che pone seri dubbi sul futuro della sua specie.